lunedì 20 aprile 2009

Tra un Hong Kong e l'altro

Quando la gente si riferisce al cosiddetto “dio denaro”, avete mai pensato a come questo dio sia simile a quello cristiano?
Il corpo e sangue di cristo, pane e vino. Le basi del nostro sostentamento (simbolicamente). Onoriamo e veneriamo dio non solo pregando, ma con la nostra giusta condotta, con il lavoro, con la quotidiana economia familiare di produzione e spartizione dei beni. Dio ci ricompensa con il suo pane e vino, corpo e sangue. In realtà sta proprio a noi generare questi beni grazie al nostro lavoro, essi ne sono il frutto, e questo frutto consumiamo. Lavoriamo per generare il corpo di dio e lo consumiamo.
In una economia basata sul settore terziario non produciamo più pane o vino, sebbene denaro. Produciamo e consumiamo denaro. Ecco il dio denaro. Alla fine la differenza non è poi così grande.
E’ ad Hong Kong che mi sono reso conto di questa cosa. Hong Kong è il dio denaro un po’ per tutti i suoi abitanti. Lavora, consuma, muori. Questa impressione mi ha dato. Troppo perfetta, troppo diligente, troppo serena, troppo pulita. Troppo sporca dentro, troppo consumista, troppi puttanai, troppi fast food. Una striscia di terraferma e svariate isole formano questa città-stato la cui bandiera è una peonia bianca su sfondo rosso. Dicono sia tornata alla Cina, ma in realtà non è cambiato niente, salvo l’esercito. Le targhe delle macchine sono inglesi e si guida a sinistra. Hong Kong ha un proprio prefisso internazionale e una sua moneta. La gente rispetta le regole del traffico, i prezzi sono quasi come in Europa e tutto è ricoperto da cartelloni pubblicitari coloratissimi e ben studiati, al contrario della semplicità tamarra della Cina vera e propria. I cinesi della terraferma hanno bisogno di un visto per andarci mentre gli stranieri del mondo ricco vi entrano su esibizione del passaporto. L’inglese è la seconda lingua ad Hong Kong, il cantonese la prima. Il mandarino lo parlano poco e male, mentre il giapponese si infiltra in ogni strada, negozio e casa tramite i mille prodotti nipponici dei quali gli hongkonghesi (se si dice così) vanno matti. Dalla tecnologia ai biscottini, dalla cultura popolare alle automobili, l’impero commerciale giapponese ha fatto di Hong Kong una sua dependance.

Una piccola diversione. Ho iniziato a scrivere questo post oggi pomeriggio, ed ora è già l’una passata, di notte. Sono stato male in questi giorni e quindi son rimasto sempre in casa, ad annoiarmi. Sarebbe ora di andare a letto, siccome non ho nulla di meglio da fare, ma non ne ho voglia. La noia mi mangia da dentro. Pensare che questo fine settimana sarei dovuto essere andato a fare un viaggetto con la ragazza che ho conosciuto di recente, ma invece la diarrea mi ha tenuto a casa. Ieri sera la partenza in programma. Sono passato dalla mia scuola a ritirare il passaporto, che serviva per richiedere il mio permesso di lavoro, e avevo in mente di dirigermi subito dopo alla stazione. Confidavo in un miglioramento della mia condizione, ma proprio ieri il mal di pancia è peggiorato. Dolore forte, pancia gonfia, fatica a camminare. Rinunciando all’autobus ho deciso di muovermi in taxi perché davvero, dovevo sedermi. Vado a scuola, piglio su il passaporto, esco e cammino un po’ ma il dolore non diminuisce. In quel momento ho a malincuore deciso di chiamare Heather e dirle che non sarei andato a Xichang con lei e i suoi amici. Mi piangeva il cuore, davvero. E ancora adesso, che sto guarendo, m’incazzo a pensare di essere a casa quando potrei essere tra le montagne a mangiare gamberi immersi vivi nel liquore e bere birra in allegria. Ma vabbé, se fossi andato sarebbe stata una follia visto come stavo messo…

Ed è ora, giorni dopo la diarrea, che nel letto, e dal letto, mi preparo ad infiltrare questi paragrafi tra le fessure della rete. Questa rete come se fosse la calza a rete della nostra madre Terra. Questa mamma con le calze a rete ha caldo, tanto, suda ghiacciai ed iceberg. Ogni tanto invece ha il prurito e si gratta un po’ e le case crollano, e le strade si aprono a metà, e la gente crepa, la gente piange. Mamma Terra si gratta in California, si gratta in Messico, anche in Portogallo! In Giappone si gratta spesso, ma anche in Indonesia, in Cina, nelle Filippine, in… Abruzzo. Si gratta dappertutto, e la gente muore. Ogni tanto in Olanda si lava la faccia, e la gente affoga. A Venezia invece si lava i piedi, e la gente se ne va a Mestre. In Campania ed in Sicilia mamma terra si schiaccia un foruncolo di fuoco, e la gente se la vede brutta.
Comunque sia, la diarrea è passata e mi faccio un viaggio in cui sono in un bar chic con bancone e tavoli in legno pregiato. Dei musicisti suonano musica di sottofondo e un cameriere elegantissimo mi porge un whiskey pregiatissimo dal nome impossibile da ricordare. A quel punto le luci sulla band sfumano su tonalità bluastre mentre i mobili riflettono un viola vitreo. Cani silenziosi invadono la sala e trotterellano in torno al palco circolare, finché l’aprirsi di una finestra cattura la loro attenzione immobilizzandoli. I clienti del locale non sembrano rendersi conto di questi cambiamenti, ancora assorti in pensieri assenti proprio come quando misi piede nel locale. I cani vedono qualcosa nel cielo mattutino fuori dalla finestra e abbaiano uno per volta: baubaubaubau. E basta.
E basta stronzate, basta. Basta dico, anche se comunque un po’ mi piace l’idea di scrivere quel cazzo che mi pare sapendo che almeno qualcuno lo leggerà. Lo leggerà e dirà: “ ma che cazzo me ne frega di sta roba?”
E pensare che anche gli articoli di Cosmopolitan tirano. In Olanda tante ragazze leggono Cosmopolitan e , vivendo in case di studenti, I had my fair share of women’s magazines che mi leggevo facendo la cacca. Devo ammettere che certe riviste sono le migliori per accompagnare “la consegna grossa” ovvero, fare la cacca detto dagli olandesi. Ti intrattengono senza chiederti troppo e non sono abbastanza interessanti da farti sedere sulla tazza dopo aver “consegnato”. Inoltre è interessante leggere le cose che intrattengono una donna. Del tipo che poi quando esci con una sai già di cosa parlare tutta la sera.

- Ciao, piacere, Davide.
- Ciao,Marisa, piacere
- Tutto bene?
- Sì grazie, e tu?
- Anche io, non c’è male. A proposito, lo sai che il tè verde migliora l’umore?
- Ah sì! Grande… io lo bevo sempre e tu?
- Eh eh, anche io! Ma non prima di andare a letto sennò non dormo bene. Piuttosto mi faccio un po’ di yoga rilassante. Hai mai provato?
- Eeeehh! Ma dai! Pensa che ho iniziato la settimana scorsa! Anche se ti devo dire la verità, eh eh, non sempre voglio addormentarmi facilmente quando vado a letto…eh eh! Soprattutto se non vado a letto da sola eh eh! (Fa la maliziosa)
- Ah sì, ti capisco, eh eh, eh eh eh, ah ah ah! Ma sei troppo simpatica! Per quando non vai a letto da sola ti consiglio una tisana energizzante di ginseng e guaranà. Ah, tra l’altro, (sottovoce) li sai i 10 trucchi per farlo impazzire a letto?

E così via. E le fai capire che conosci il suo mondo e poi ha casa ti fa i-10-trucchi-per-fare-impazzire-il-tuo-lui-tra-le-lenzuola. E bingo, festa, stelle filanti, sfilatini volanti, salvagente e bagnini brasiliani sulle pagine di Cosmopolitan che poi ti leggi nel suo bagno la mattina dopo. Ti aggiorni un po’, la sera esci, fai il brillante, e ti porti a casa una tipa che ti fa l’aromaterapia con massaggio ayurvedico e dopo becchi ancora di più perché ti sblocca il chakra degli istinti primordiali che adesso (oh!) è tanto in voga. Per vedere se ha funzionato la tipa ti fa anche i-10-trucchi-per-fare-impazzire-il-tuo-lui-tra-le-lenzuola. Basta leggere le riviste da donna e l’altro sesso ti sorride. Ti bacia. Il sole bacia la tua pelle che non bucherai sotto le stelle, eroinomane ribelle che non si buca le braccia ma si spalma le creme in faccia così le tipe annusano la tua identità cosmetica e tu via, sei a cavallo, di troia. Tieni sempre in bagno da te delle riviste da uomo, anche se non ti interessano davvero. Riviste di motori, vela, architettura. Belle foto che intrattengono le belle cosmopolitane quando fanno la pipì e le scoregge silenziose nel tuo bagno la mattina.

Tornando a quel di Hong Kong, la città-stato offre molto di più di quanto suggerisce con la sua luccicante skyline. Ben l’80% per cento della municipalità di Hong Kong è costituito da natura. Spiagge e vegetazione subtropicale caratterizzano l’ambiente. Decidendo di usufruire di www.couchsurfing.com ho potuto dormire in casa di tre diverse persone anziché stare in ostello. Il primo ragazzo da cui sono stato vive nei “nuovi territori”, ovvero quella parte di Hong Kong che per ultima è stata ceduta agli inglesi alla fine del 1800. Un giorno è stato poco ma è bastato per rendermi conto dell’urbana modernità di giganteschi condominio-grattacieli e centri commerciali che tra altre cose fanno di Hong Kong quello che è. Il secondo giorno invece mi sono spostato per ferry su un’altra isola, Lantau, che ospita l’aeroporto e Hong Kong Disneyland. Là ho alloggiato presso una signora malese e il suo bambino di 8 anni in uno dei tanti villaggi dell’isola. A parte conoscere questa signora, con la sua storia dalla Malesia al Brunei, fino ad Hong Kong e con varie visite in Canada, vedere suo figlio parlare correntemente 3 lingue totalmente isolate tra loro (malese, cantonese, inglese), ho visitato questa isola tanto perfetta quanto ignorata dalle masse di turisti che affollano ‘il porto degli odori’, ovvero il significato dei due ideogrammi hong e kong.
La gigantesca statua di un Buddha orna la cima di una alta collina tra un monastero circondato da palme ed alberi magnifici, e una altura sulla quale imponenti lastre di pietra sono state intagliate con i versi di alcuni princìpi religiosi. Di fianco al tutto, una strada fatta nuova per sembrare vecchia, con Starbucks, souvenir, 7eleven, MacDonald’s….
Un pullmino mi porta poi in un villaggio dove molti membri della minoranza etnica tanka vivono della pesca e della vendita di pesce e frutti di mare essiccati. Calmissimo. Pressoché silenzioso. Altarini ad ogni angolo di strada e fuori o dentro la maggior parte delle case e dei negozi aperti sulla strada. Odore di incenso nell’aria, piante tropicali. La cosa che più colpisce qui sono le tradizionali palafitte di latta pitturate spesso d’argento in cui vivono i Tanka. In alcune zone del villaggio le vie tra il labirinto di latte-case sono ponticelli e passerelle sospese sul fangoso rigagnolo o fiume che di lì sfocia in mare. Ho comprato dei gamberi e delle pannocchie di mare (fresche e vive anche dopo più di un’ora) e a casa, col pomodoro, ci ho fatto gli spaghetti. Lantau, con le sue bellezze naturali e i cammini per le verdi colline, le cascate, i templi, popolazione multietnica sembrava un paradis sur terre. Tutto pulito e ordinato, poi quando per caso chiedo da dove ricavano energia, la terza persona che mi ospita mi dice: “carbone, bruciamo carbone”. La terza persona, di Kowloon, quel quartiere dove tutto sembra il set di un film di Bruce Lee o Jackie Chan, era molto orgoglioso della sua città e ha fatto vedere a me ed ad altri due ospiti di www.couchsurfing.com un bel po’ di cose belle della sua città. Le colline ripide e l’alta densità di popolazione hanno reso necessario uno straordinario sviluppo verticale delle zone residenziali sull’isola principale. Una scala mobile all’aperto ti porta su e su e su e ancora più su. Da lì puoi andare ancora più su a piedi o con un trenino fino ad arrivare al picco Vittoria. Anche Kowloon è disseminata di altarini e incenso. Fuori dalle porte di casa sui pianerottoli dei condomini, a molti angoli di strada, fosse solo anche una arrugginita tettoia di ferro con due bastoncini d’incenso dentro, tra monnezza e gatti e saracinesche chiuse, ma è lì, e l’incenso vi brucia lentamente. Una possibile spiegazione per come mai tra il consumismo più sfrenato, la spiritualità abbia ancora un posto (per lo meno visivo), è che Hong Kong non ha attraversato il periodo della rivoluzione culturale che invece ha visto la Cina cercare di sbarazzarsi delle “superstizioni” del passato. Il buddismo ad Hong Kong, ufficialmente inglese fino al 1997, ha continuato a poter essere praticato senza divieti, sia nella sfera clericale dei templi, sia in quella privata degli altarini ai morti.

Sì, la Cina continentale, quella rossa, ha iniziato ad aprirsi negli anni ’80. Il primo film americano ad essere proiettato in un grande cinema cinese è stato Titanic, film del 1996. Il mio amico di Pechino mi spiegò questa cosa. Mi disse che ad ogni cinese piace Titanic. Io se mi viene in mente ogni tanto chiedo ai cinesi che incontro se gli piace questo film e finora mi han detto tutti di sì. La Cina, che ha iniziato ad aprirsi negli anni ’80, non da’ per scontato che i Beatles e i Rolling Stones siano delle icone del pop e qualcosa che tutti conoscono. Immaginate che la loro musica è arrivata contemporaneamente a Rod Stewart, Madonna ecc.. Quando vai al karaoke e vedi che la scelta di canzoni straniere è limitatissima, ti sorprende ancora di più beccarti nomi sconosciuti ma niente Rolling Stones. Micheal Jackson però, lui c’è sempre.
Ebbene sì, al karaoke, di nuovo. Ormai sono già passate tre settimane dal mio ritorno da Hong Kong dove, quasi dimenticavo, ho mangiato zuppa di serpente. Sabato sono andato al karaoke e ho cantato Elvis e Blondie. Nel frattempo è venuto il caldone-one-one e io ho fatto questo e quello. Alla prossima.

GOOGLE TRANSLATION

When people refer to the so-called "god money", have you ever thought about how this god is similar to the Christian?
The body and blood of Christ, bread and wine. The basis for our sustenance (symbolically). We honor and venerate the god not only praying, but our right conduct, with work, with daily production of household economy and division of property. God will reward her with bread and wine, body and blood. In fact is precisely these goods we generate through our work, they are the result, and that the fruit we consume. We work to create the body of god and consume.
In an economy based on the tertiary sector does not produce more bread or wine, although money. We produce and consume money. Here is the god of money. In the end the difference is not that great.
E 'in Hong Kong that I realized this thing. Hong Kong is the god some money 'to all its inhabitants. Work, consume, die. This impression has given me. Too perfect, too careful, too serene, too clean. Too dirty inside, too consumerist, too many puttanai, too fast. A strip of land and many islands make up this city-state whose flag is a white screen with the Peony red. They say it is returned to China, but in reality has not changed anything, except the army. The license plates of cars are British and you drive on the left. Hong Kong has its own code and its own currency. People observe the rules of traffic, the prices are almost as in Europe and everything is covered with colorful posters and well studied, the opposite of simplicity tamarro China itself. The Chinese mainland need a visa to go abroad while the rich world will come on the passport. English is the second language in Hong Kong, the Cantonese first. Mandarin speak little and bad, while the Japanese infiltrates in every street, shop and home through the thousands of Japanese products such as hongkonghesi (if you say so) go mad. From technology to biscuits, from the popular culture of cars, the Japanese commercial empire has made Hong Kong its dependance.

A small diversion. I started writing this post this afternoon, and now it is already past the one at night. I was wrong in these days, and then son remained at home, bored with. It is time to go to bed, because I have nothing better to do, but I do not want to. Boredom eats me from inside. To think that this weekend would have been gone to make a trip with the girl I met recently, but the diarrhea, I took home. Last night the scheduled departure. I moved from my school to pick up his passport, which was used to ask my permission to work, and I plan to proceed soon after the station. Had hoped for an improvement in my condition, but just yesterday the tummy deteriorated. Strong pain, swollen tummy, difficulty in walking. Abandoning the bus I decided to move the taxi because really, I had to sit. I go to school, Piglio on your passport, go out and walk a little 'but the pain does not decrease. At that time I have reluctantly decided to call Heather and tell her that I would not have gone to Xichang with you and your friends. I was crying my heart, really. And now, I'm healing, m'incazzo to think of being at home when I could be in the mountains to eat live shrimp dipped in liquor and drink beer together. Vabbè But, if I was going crazy as I was put ...

And now, days after the diarrhea, which in the bed, and out of bed, I'm preparing to infiltrate into the cracks between the sections of the network. This network as if it were a network of stocking our mother Earth. This mom with stockings hot network, time, glaciers and icebergs suda. Every now and instead have the itch and scratch a little 'and the houses collapse, and the roads are opened to the middle, and the crack people, people crying. Mother Earth scratch in California, you scratch off to Mexico, even in Portugal! Japan is often scratch, but also in Indonesia, China, the Philippines, ... Abruzzo. You scratch everywhere, and people die. Every now and then in Holland wash his face, and people drowns. In Venice you wash your feet, and people are going to Mestre. In Campania and Sicily mother earth crushes a boil fire, and if people see the ugly.
However, the diarrhea is gone and I do a trip that is a chic bar with counter and tables in wood. Of musicians playing music and an elegant waiter me a whiskey named after precious impossible to remember. Then the lights fade on the band bluish hue while the furniture reflect a purple flint. Dogs invade the silent room and trotterellano around the circular stage, until the opening of a window capture their attention fixed assets. Customers of the restaurant do not seem aware of these changes, still absorbed in thoughts away just like when put foot into the room. The dogs see something in the morning sky outside the window and bark one at a time: bau - bau - bau - bau. E basta.
And just bullshit, enough. Just say, even if still a little 'I like the idea to write that shit that I feel knowing that at least someone will read it. I read and say, "but who the fuck I care for is stuff?"
And to think that even the articles of Cosmopolitan pull. In Holland many girls read Cosmopolitan and, living in homes of students, I had my fair share of women's magazines that I read by the cacca. I must admit that certain magazines are the best to accompany "the big delivery, or do cacca told by the Dutch. You have not ask too much and are not interesting enough to make you sit on the cup after having "delivered". It is also interesting to read things that have a woman. Such that then when you go out with one you already know what to talk all evening.

- Hello, pleasure, David.
- Hello, Marisa, pleasure
- All right?
- Yes, and you?
- Me too, not too shabby. By the way, you know that green tea improves the mood?
- Ah yes! Great ... I always drink, and you?
- Eh eh, I too! But not before going to bed sennò not sleep well. Rather I am a little 'relaxation of yoga. Have you ever tried?
- Eeeehh! Come on! I think that started last week! Even if you have to say the truth, eh eh, do not always want to sleep easily when I go to bed ... eh eh! Especially not if I go to bed alone eh eh! (Does the mischievous)
- Ah yes, you understand, eh eh, eh eh eh, ah ah ah! But you're too nice! When do not you go to bed alone you board an energizing ginseng tea and guaranà. Ah, inter alia, (sub) them know the 10 tricks to make it crazy in bed?

And so on. And please understand that you know his world and then he makes the house-10-tips-for-doing-crazy-your-him-in-the-sheets. And bingo, party, silly string, sfilatini flying, and lifeguards lifejacket Brazilians in the pages of Cosmopolitan and then you read in his bathroom the morning after. Did you update a little ', the evening out, make the brilliant, and you bring home a tipa that makes aromatherapy massage with Ayurvedic and after spouts even more because you unlock the chakras of the primordial instincts that now (oh!) is much in vogue. To see if it worked the tipa you also i-10-tips-for-crazy-making-your-him-in-the-sheets. Just read the magazines and the other women's sex you smiling. You kisses. The sun kisses your skin that no holes under the stars, heroin rebel who does not pit the arms but it can be spread in face creams so tipe smell your identity and your cosmetics away, you're a horse, trojan. Keep always in the bathroom by yourself magazines for men, although not really interest you. Magazines engines, sailing, architecture. Beautiful photos that have the beautiful, the cosmopolitan when they pee and scoregge silenziose in your bathroom in the morning.

Returning to that of Hong Kong, the city-state offers much more than it suggests, with its shimmering skyline. Well 80% percent of the municipal government of Hong Kong is by nature. Beaches and subtropical vegetation characterize the environment. In deciding to use www.couchsurfing.com I could sleep in the house of three different people instead of staying in hostel. The first guy that I was living in "new territories", which is part of Hong Kong, which last was sold to the British at the end of 1800. One day was but little is enough to realize dell'urbana modern condominium-giant skyscrapers and shopping malls among other things that make Hong Kong what it is. On the second day, instead I moved on to another ferry to the island, Lantau, which hosts the airport and Hong Kong Disneyland. There I stayed at a Malaysian lady and her baby to 8 years in one of the many villages of the island. Apart from knowing this lady, with its history from Malaysia to Brunei, to Hong Kong and several visits to Canada, see his son speak 3 languages fluently totally isolated from each other (Malaysian, Cantonese, English), I visited this island so much perfect as ignored by the masses of tourists who flock to 'the port of smells', the meaning of the two ideograms and hong kong.
The giant statue of Buddha adorns the top of a high hill in a monastery surrounded by palm trees and magnificent, and a hill on which huge slabs of stone have been carved with verses from some religious principles. Next to all, a street made to look like old new, with Starbucks, souvenir, 7eleven, MacDonald's ....
A bus brings me then to a village where many members of minority ethnic tanka living from fishing and selling fish and dried seafood. Calmissimo. Almost silent. Altar at every street corner and outside or inside most of the houses and shops open on the road. Smell of incense in the air, tropical plants. What is most striking here are the traditional tin piles often painted silver environment of Tanka. In some areas of the village streets between the maze of milk-house bridges and walkways are suspended on rigagnolo or muddy river that flows from there into the sea. I bought shrimp and corn seafood (fresh and alive after more than an hour) and at home, with the tomatoes, I made us spaghetti. Lantau, with its natural beauty and the paths to the green hills, waterfalls, temples, multiethnic population seemed un paradis sur terre. Everything clean and orderly, then when I ask for the case where energy gain, the third person that I host said, "coal, we burn coal." The third person, Kowloon, the neighborhood where everything seems to be the set of a film of Bruce Lee or Jackie Chan, he was very proud of his city and he showed me and two other guests to a lot www.couchsurfing.com 'the good things in his city. The steep hills and high population density made it necessary to have an extraordinary vertical development of residential areas on the main. An escalator takes you on-air and on and on and on even more. From there you can go further on foot or by train to get to Victoria Peak. Kowloon is also full of incense and altar. Outside the door of a house on the landings of condominiums, many street corners, even if only a rusted iron roof with two sticks of incense inside, between and monnezza cats and shutters closed, but it is there, there el'incenso burns slowly . One possible explanation for why the most rampant consumerism, spirituality is still a place (at least visually), it is not that Hong Kong has gone through the period of cultural revolution which has seen China trying to get rid of the "superstitions" of the past. Buddhism in Hong Kong, officially English until 1997, continued to be practiced without restrictions, both in the clerical area of the temples, both in the private altar to the dead.

Yes, the Chinese mainland, the red, started to open up in the 80s. The first American film to be screened in a large Chinese cinema was Titanic, film of 1996. My friend in Beijing told me this. She said that every Chinese like Titanic. I though I am reminded every time I ask the Chinese I meet if he likes this movie and so far I have all said yes. China, which began to open up in the'80s, not 'assume that the Beatles and the Rolling Stones are icons of pop and something that everybody knows. Imagine that their music has arrived at the same time as Rod Stewart, Madonna, etc. .. When you go to karaoke and see that the choice of foreign songs is limited, you wonder even more unknown names beccati nothing but Rolling Stones. Michael Jackson, however, he is always.
Well yes, the karaoke, again. I am already past three weeks since my return from Hong Kong where, almost forgot, I ate snake soup. Saturday I went to karaoke and I sang Elvis and Blondie. Meanwhile came the Caldon-one-one and I have done this and that. To the next.

2 commenti:

Unknown ha detto...

i'm so jealous i want to go to HK!
so how was the snake soup?
i think i was very very drunk recently and told somebody that i wanted to try dog or horse or something...damn!

eat bananas man, take care of that stomach! oh yeah, try smoking a cigarette while shitting, it's one of my favorite activities bro!

ciao

Chiara ha detto...

Perchè hai l'interesse per il vuoto?